di Elizabeth Wetmore.
È l’alba del 15 febbraio 1976. Nei pressi di Odessa, cittadina petrolifera del Texas dove dominano misoginia e razzismo, Gloria, giovane donna messicana, aggredita e violentata nella notte dall’operaio Dale Strickland, fugge di soppiatto dal suo camion e raggiunge — in uno degli incipit più riusciti e tesi della letteratura recente — una casa isolata in lontananza. Mary Rose, incinta e madre di una bambina di nove anni, le dà riparo e, nonostante le minacce, si rifiuta di consegnarla a Dale. L’incontro delle due donne cambia la vita di entrambe e dà l’avvio a uno dei più convincenti esordi della letteratura americana degli ultimi anni, baciato in patria da un grande successo critico e di vendite. A Gloria e Mary si aggiunge poi Corrine, un’anziana vedova, fra le poche persone illuminate e aperte della città, che convincerà quest’ultima a testimoniare nel processo contro Dale, nonostante l’ostracismo di tuttala comunità. Attraverso narrazioni alternate, che coinvolgono altri personaggi indimenticabili, Wetmore ci offre una potente storia di ribellione al sessismo e al razzismo che colpiscono non solo il Texas degli anni Settanta ma purtroppo l’intero mondo ancora oggi; una storia che non teme di attraversare la disperazione e il terrore né di offrire il dono della cura e della riscossa; una storia che rimarrà a lungo nella memoria di ogni lettore.